il Fenomeno della Fata Morgana
BENVENUTI NELLA CITTA’ DELLA FATA MORGANA
La Leggenda…
Una leggenda ampiamente diffusa in tutta l’area dello Stretto narra che durante le invasioni barbariche in agosto, mentre il cielo e il mare erano senza un alito di vento, e una leggera nebbiolina velava l’orizzonte, un’orda di conquistatori dopo avere attraversato tutta la penisola giunse sulle rive dell’attuale città di Reggio, trovandosi davanti allo stretto che divide la Calabria dalla Sicilia.
A pochi chilometri sull’altra sponda sorgeva un’isola – la Sicilia – con un gran monte fumante – l’Etna – ed il Re barbaro si domandava come fare a raggiungerla trovandosi sprovvisto di imbarcazioni, quindi impotente davanti al mare.
All’improvviso apparve una donna meravigliosamente bella, che offrì l’isola al conquistatore, e con un cenno la fece apparire a due passi da lui. Guardando nell’acqua egli vedeva nitidi i monti dell’isola, le spiagge, le vie di campagna e le navi nel porto, come se potesse toccarli con le mani.
Esultando il Re barbaro balzò giù da cavallo e si gettò in acqua, sicuro di poter raggiungere l’isola con un paio di bracciate, ma l’incanto si ruppe e il Re affogò miseramente.
Tutto infatti era un miraggio, un gioco di luce della bella e sconosciuta donna, che altri non era se non la Fata Morgana.
La Scienza…
Fata Morgana è uno dei fenomeni ottici, in campo naturale, tra i più rari e straordinari. Scientificamente si distinguono quattro tipi di “Fata Morgana”:
• Morgana semplice, o Sottomarina;
• Morgana centupla, o Molteplice;
• Morgana Gasforme, o Atmosferica;
• Morgana mista, o d’Iride fregiata.
La “Semplice” si avvera quando lo specchio ondoso ripercuote gli oggetti stanti sulla riva individualmente, semplicemente e senza moltiplicarli.
La “Centupla”, quando la ripercussione avviene moltiplicando gli oggetti medesimi e mostrando ora da un punto, ora da un altro dei luoghi circostanti sempre centuplicati.
La “Gasforme” succede nel caso in cui le immagini si mostrino nell’aria, ovvero quando le rive dell’opposta Reggio si avvicinano di troppo a quelle di Messina.
La “Mista” avviene quando le immagini si osservano contemporaneamente ripercosse dal mare e dall’aria, fregiate e contornate dai colori dell’iride.
Il fenomeno ottico è percepibile ancora oggi nello Stretto di Messina, nelle giornate particolarmente calde ed afose.
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